Negli ultimi giorni, il caso di un dipendente della compagnia trasporti laziali (Cotral) ha dato il via ad un acceso dibattito pubblico sul tema dell’abuso dei permessi di malattia e delle normative che regolano queste assenze. Il lavoratore, pur avendo presentato un certificato per una diagnosi di ansia, è stato sorpreso a esibirsi come cantante in un piano bar durante la malattia. La Cassazione, con una sentenza recente, ha stabilito che questa attività “poteva giovare alla guarigione” e ha decretato il licenziamento illegittimo. Questo episodio evidenzia una problematica diffusa: come possono le aziende difendersi da dipendenti che sfruttano permessi e certificati di malattia per svolgere attività personali o addirittura lavorare altrove? La discrezionalità dei giudici e le ambiguità normative spesso impediscono ai datori di lavoro di agire senza prove concrete. In questo scenario, affidarsi a un investigatore privato diventa uno strumento essenziale per tutelare il patrimonio aziendale e combattere il malcostume dell’assenteismo ingiustificato.
Nel cuore di ogni sospetto c’è una domanda che tormenta: “Il mio partner mi sta tradendo?”. Per fare chiarezza, un investigatore privato può fare la differenza, offrendo supporto professionale per ottenere risposte concrete. Questo articolo esplorerà i segnali più comuni di un tradimento e come un’agenzia di investigazioni può aiutarti a scoprire la verità in modo discreto e legale.
Quando si pensa alle investigazioni private, la mente spesso corre alle prove fotografiche, ai pedinamenti e agli incartamenti legali. Ma dietro ogni indagine c’è molto di più: ci sono persone, emozioni e storie che rendono questo lavoro profondamente umano. Un investigatore privato non è solo un professionista che raccoglie dati, ma anche qualcuno che entra, con rispetto e discrezione, nelle vite di chi si affida a lui in momenti di grande vulnerabilità.
Sei alla ricerca di un investigatore privato a Roma? Molti si chiedono quale possa essere il costo di un servizio investigativo professionale, e la risposta non è mai semplice. Infatti, il prezzo di un investigatore privato a Roma dipende da vari fattori come il tipo di indagine, la durata dell’operazione e le risorse necessarie. In questo articolo, esploreremo nel dettaglio i costi medi di un investigatore privato nella Capitale, analizzeremo le variabili principali che influenzano i prezzi e offriremo una panoramica sui servizi più richiesti.
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18 11 2024 / Posted byRecentemente la DDA di Milano ha smantellato una rete di dossieraggio che coinvolgeva agenzie di investigazione privata e sicurezza, portando alla luce una storia che mette in discussione la reputazione della nostra professione. Secondo quanto riportato dalla stampa, alcuni investigatori privati, grazie all’appoggio di hacker e di contatti all’interno di istituzioni come la Polizia e la Guardia di Finanza, avrebbero avuto accesso illegale a banche dati statali, tra cui il sistema SDI, per raccogliere informazioni riservate su numerosi individui di alto profilo e i loro committenti.
Nel delicato equilibrio dei rapporti familiari post-separazione, la questione dell'assegno di mantenimento riveste una centralità notevole. Le circostanze economiche e personali delle parti coinvolte possono cambiare, sollevando la necessità di una revisione dell'assegno stabilito. In questo contesto, le investigazioni private emergono come strumento decisivo per raccogliere prove concrete a supporto di una richiesta di modifica, sia essa avanzata dall'ex moglie che dall'ex marito. Principali motivi per la revisione dell’assegno di mantenimento: La legge prevede che l'assegno di mantenimento possa essere modificato o revocato alla luce di un significativo cambiamento nelle condizioni economiche o personali delle parti. Tra i motivi più comuni per richiedere una revisione, troviamo:
Il dipendente è dichiarato inidoneo ai lavori di fatica, pertanto è esonerato dal trasposto delle bare all’interno della ditta di pompe funebri dove è impiegato.
Presso l’azienda del Comune di Genova che si occupa dei servizi funebri, giunge una segnalazione circa determinate attività “extra lavorative” che l’uomo svolgerebbe.
Il datore di lavoro pertanto decide di rivolgersi ad un’agenzia di investigazioni private per approfondire la questione.
In detective privato inizia a pedinare il dipendete durante un periodo di assenza per malattia e non solo lo sorprende fuori dall’abitazione, ma addirittura impegnato in lavori di fatica, un trasloco.
La scoperta di tale comportamento ha portato all’apertura di un procedimento disciplinare ed alla sua sospensione dal lavoro, con il futuro rischio di licenziamento.
Le verifiche svolte da un investigatore privato sono una facoltà a cui possono ricorrere i datori di lavoro pubblici e privati per contrastare fenomeni a danno dell’azienda da parte di dipendenti infedeli.
24 11 2020 / Posted byA Perugia un gruppo di residenti del centro ha ingaggiato un’agenzia di investigazioni per tramite di un legale, al fine di combattere gli eccessi a cui alcuni gruppi di giovani si abbandonano nelle serate dei fine settimana. I residenti mediante gli investigatori privati puntano ad identificare i soggetti che dopo aver esagerato con l’alcool, urinano agli angoli delle strade e disturbano le notti con schiamazzi vari. Ma non è tutto, sembra infatti che inoltre lamentino anche atti vandalici come danneggiamenti alle proprietà private come abitazioni ed autovetture. L’esito degli accertamenti sarà utile a formalizzare apposita denuncia alle Autorità competenti per perseguire i colpevoli. Un tipo di incarico che indubbiamente esula dalle normali attività svolte dalle agenzia di investigazioni, che in questa maniera pur partendo dalla tutela degli interessi di alcuni, possono indirettamente essere utili anche alla tutela del bene pubblico.
27 09 2020 / Posted byCapita molto spesso che le persone rimangano particolarmente colpite quando racconto loro di essere un investigatore privato. Ovviamente non è solamente perché è un lavoro poco diffuso, ma anche perché gode di un’atmosfera particolare influenzata sopratutto dai libri e dalla TV. Diventare un investigatore privato oggi non è semplice, ma oltre ai titoli di studio ed alle licenze chi vuole intraprendere questo lavoro dovrebbe avere anche alcune attitudini particolari. La prima di tutte è rappresentata da un spinta notevole verso questo lavoro, tale da riuscire a sopportare le tante scomodità che quest’attività comporta.
Le indagini coniugali sono uno dei settori per i quali viene maggiormente richiesto l’intervento di un investigatore privato. Nell’ambito della famiglia possono essere molteplici gli aspetti da tutelare.
L’art. 143 del codice civile stabilisce che i coniugi acquisiscono reciprocamente i seguenti diritti e doveri:
L’attività di un investigatore privato in ambito coniugale è mirata ad accertare eventuali situazioni in contrasto con quanto stabilito del suddetto art. 143 cc, in grado di creare l’intollerabilità della convivenza.
Le cause che portano al termine di un matrimonio sono in misura maggiore legate all’infedeltà coniugale e pertanto alla violazione dell’obbligo di fedeltà.
Ma le prove che un investigatore privato può raccogliere in ambito coniugale sono anche legate ad altri aspetti.
Il gioco d’azzardo, l’alcolismo e il consumo di stupefacenti sono in genere i maggiori responsabili di situazioni in grado di compromettere la capacità lavorativa di un soggetto, con la conseguenza di non poter assolvere all’assistenza morale e materiale della famiglia.
Pertanto in una causa di separazione l’intervento di un investigatore privato “autorizzato”, potrebbe essere decisivo per acquisire tutti gli elementi di valore da utilizzare a proprio vantaggio.
La Corte europea dei Diritti dell’uomo si è espressa a seguito del ricorso di un gruppo di dipendenti licenziati da un supermercato, dove il manager aveva fatto installare delle telecamere nascoste per smascherare l’autore di furti di merce.
Secondo la Corte il comportamento del manager del supermercato è legittimo in quanto non viola il diritto alla privacy dei dipendenti colti a rubare. Gli ammanchi di merce ammontavano a diverse migliaia di euro e per capire chi fossero gli autori il direttore del punto vendita ha fatto installare per pochi giorni, delle telecamere nascoste che riprendevano determinate aree aperte al pubblico.
Per i giudici della Corte europea il monitoraggio è stato proporzionato e legittimo anche per via del limitato tempo in cui le riprese sono state effettuate (10 giorni) e per via del ridotto numero di persone che hanno visualizzato i filmati.
Secondo la Corte, il livello di privacy che un dipendente può aspettarsi è MOLTO ALTO nei luoghi come lo spogliatoio e le toilette (in cui vige il divieto assoluto di video-sorveglianza); ALTO negli spazi di lavoro come gli uffici dove comunque può essere giustificata la video-sorveglianza; MINORE negli spazi di lavoro visibili ed accessibili anche al pubblico.
La stessa linea è stata condivisa anche dal Garante della Privacy italiano che giustifica le telecamere nascoste nel caso in oggetto, ma allo stesso tempo conferma che nei controlli in ambito lavorativo deve esserci sempre proporzionalità come presupposto per la legittimazione dei controlli.
Per l’utilizzo dei controlli occulti secondo la Corte di Strasburgo i requisiti fondamentali sono:
Le licenze per svolgere indagini per conto di privati sono rilasciate dalle locali Prefetture e devono essere obbligatoriamente esposte all’interno dei locali dall’agenzia di investigazioni. Nel caso avessi necessità di rivolgerti ad un’agenzia di investigazioni chiedi di mostrarti la licenza.
02 10 2019 / Posted byRoma: scoppia la moda delle camere a ore. Da una ricerca di Federalberghi risulta che negli ultimi dodici mesi nella Capitale si è registrato un incremento del 20% dell’utilizzo delle stanze d’albergo a ore. Il fenomeno non ha interessato solamente le solite strutture che da sempre offrono tale servizio, ma anche molti degli hotel di lusso situati in centro, che cavalcando l’onda della richiesta hanno iniziato a proporre tariffe agevolate per l’uso giornaliero. Evidentemente ad interessare non è solamente la camera e di conseguenza il letto, ma anche i vari servizi accessori come spa e piscina. Da una piccola indagine condotta dal quotidiano “Il Tempo” sembra che il target d’interesse siano maggiormente coppie (probabilmente la maggior parte clandestine) e soggetti che per lavoro si trovano a dover trascorrere alcune ore nella Capitale.
02 10 2019 / Posted byL’obbligo di fedeltà è un dovere solamente per chi ha contratto il matrimonio (art. 143 c.c.) e la conseguenza del suo mancato rispetto è l’addebito. Da questa dinamica sono escluse le coppie di fatto che non sono tenute a rispettare il dovere di fedeltà. Ad ogni modo è esclusa ogni possibilità di risarcimento dei danni morali da parte del coniuge traditore (ed ovviamente anche da parte dell’amante); vi è però la possibilità di poter ottenere un minimo di soddisfazione, nel caso in cui il tradimento sia stato perpetrato alla luce del sole, tanto da intaccare l’immagine della persona tradita che viene pertanto bersagliata dai commenti e dalle voci di popolo. Perciò il danno riconosciuto a seguito di un tradimento coniugale è solamente quello relativo alla reputazione e può considerarsi rilevante, quando il tradito viene a sapere della relazione del coniuge da terzi (come amici o colleghi) e comunque in un ambiente di riferimento sociale in cui è ben inserito.
24 07 2019 / Posted byCon il nuovo canale WhatsApp è possibile richiedere con maggior semplicità informazioni o fissare un appuntamento presso la nostra sede.
Scrivici al 351 580 6620 29 05 2019 / Posted byOltre al passaparola ed alle buone referenze, come si può riuscire a selezionare il professionista giusto tra la miriade di suggerimenti provenienti dal web?
Non deve accettare di eseguire l’indagine a tutti i costi. È buona prassi valutare con il cliente la fattibilità del lavoro, la leicità dello stesso, ma anche l’equilibrio costo/beneficio che ne potrebbe scaturire. Non bisogna mai dimenticare che oltre al guadagno, ci deve essere un confine che non va superato e soprattutto, laddove si ravvisa una richiesta scaturita da un disagio da colmare a tutti i costi, bisogna saper guidare il cliente verso la soluzione più fruttuosa che potrebbe anche prevedere la rinuncia all’attività.
La fiducia è l’elemento essenziale nel rapporto investigatore privato - cliente.
Gli episodi di bullismo riempiono sempre più spesso le pagine dei giornali e come sappiamo portano con sé molte conseguenze negative per il bullizzato.
Ma come può un genitore proteggere un figlio vittima di tale fenomeno? Il primo passo è cercare di cogliere i campanelli d’allarme che possono far comprendere la presenza di un disagio, in seguito cercare di comprenderne le cause.
Rivolgersi ad un investigatore privato può permettere di capire alcuni dettagli sulla vita dei propri figli, ed in seguito avere la possibilità di prendere le giuste misure per combattere il malessere ed il fenomeno che lo causa.
La vigilanza dei genitori è essenziale nella prevenzione di forme di sopraffazione e tutte le nuove forme di pericolo alla quale i ragazzi possono essere soggetti.
Inoltre proteggere i propri figli può voler dire anche proteggere quelli degli altri nel caso il comportamento da bullo sia opera del proprio figlio, tenendo in considerazione che i genitori sono responsabili per le azioni dei figli minori riguardo gli illeciti comportamenti frutto di omessa e carente vigilanza (art. 2048 c.c.).
Abbiamo chiesto al Dr. Mirko Proietti, esperto in Psicologia Giuridica, quali sono gli aspetti caratterizzanti del fenomeno “bullismo”.
Quotidianamente veniamo a conoscenza, dai vari canali di comunicazione, di episodi di bullismo. Situazioni in cui l’aggressività umana si mostra incontrollata ed incontrollabile. Il fenomeno del bullismo si manifesta, per lo più a scuola e nei contesti volti alla socializzazione.
Possiamo definire il bullismo come una forma di violenza caratterizzata da sistematiche e continue azioni di sopruso e prevaricazione, messe in atto da un bambino/adolescente, nei confronti di un altro suo pari. In questa relazione la vittima del bullismo è percepito come "diverso" o semplicemente il "debole" per caratteristiche fisiche, comportamentali, intellettive, orientamenti sessuali oppure religiosi. Gli atti di bullismo sono spesso messi in pratica sia da una singola persona sia da un gruppo, il branco.
Il bullismo diretto, si palesa attraverso esplicite azioni violente, azioni che possono essere sia di tipo fisico e sia di tipo verbale.
Il bullismo indiretto si riferisce ad azioni e comportamenti tendenti a danneggiare la vittima nelle sue relazioni con gli altri: ad esempio la diffusione di calunnie o notizie false nei confronti di una persona, la sua esclusione da un gruppo oppure il suo isolamento.
Il cyberbullismo è riconducibile ad entrambe le fattispecie, ma a differenza delle altre due si svolge tutto nell’ambiente dei social network e quindi, a differenza delle precedenti è un’azione persistente nel tempo. Numerose ricerche nazionali ed internazionali hanno stimato un’incidenza media del fenomeno di circa il 15-20% nel mondo giovanile. Per quanto concerne la differenza di genere si è osservato che: i ragazzi tendono a mettere in atto prevalentemente azioni di bullismo diretto, colpendo indifferentemente sia maschi che femmine; le ragazze, invece, utilizzano forme di bullismo indiretto prendendo di mira principalmente altre coetanee dello stesso sesso, con una prevalenza di episodi di diffusione di informazioni false o calunniose sul loro conto. Le cause che determinano questo fenomeno possono essere molteplici: debbono prendersi in considerazione la personalità, i modelli familiari, gli stereotipi imposti dai massa-media oppure le dinamiche di gruppo che trascendono il singolo individuo, questi fattori ne favoriscono il determinarsi.
I ragazzi vittime di bullismo tendono a non denunciare gli episodi, per paura, per vergogna, tendendo a minimizzare l’accaduto giustificando i bulli e considerarsi “meritevoli” delle accuse mosse verso di loro, questo pericoloso circolo vizioso in casi estremi potrebbe anche portare al suicidio. Le vittime di bullismo spesso manifestano queste sintomatologie: disturbi psicosomatici, isolamento, frequenti mal di testa o di pancia, depressione, calo nel rendimento scolastico; è compito dei genitori portare al dialogo i figli al fine di verbalizzare e renderli consapevoli che il loro malessere è legato ai comportamenti inadeguati dei loro compagni ed in questo modo hanno la possibilità di affrontare questo problema e risolverlo in tempi brevi.
Sia la psicologia sociale che la psicologia clinica hanno trattato questa tematica, sempre più dilagante.
Le conseguenze psicologiche, per le vittime di bullismo possono essere significative. Le azioni di sopruso potrebbero determinare in età adulta vissuti di disagio importanti. Nel corso del tempo i soggetti "bullizzati" possono mostrare una svalutazione di sé e delle proprie capacità, un senso di sfiducia verso sé stessi e gli altri, problemi sul piano relazionale, fino a manifestare vissuti psicologici quali l’ansia o depressione. Chi è vittima di bullismo spesso manifesta una forte resilienza.
Chi si comporta da bullo è soggetto a condizioni psicologiche particolari. Sono ragazzi che manifestano difficoltà relazionali, disturbi della condotta che potrebbero portare, nel corso del tempo, a comportamenti antisociali e devianti, ad agiti aggressivi e violenti anche in famiglia e successivamente sul posto di lavoro. Negli studi condotti trasversali negli anni è emerso che chi manteneva a lungo comportamenti da bullo rischiava di intraprendere una escalation di violenza che parte dai piccoli episodi di furti o vandalismo, sino ad arrivare ad avere seri problemi con la legge.
È opportuno comunque analizzare caso per caso e favorire i bulli e bullizzati ad una psico-educazione volta a comprendere se stesso e la relazione con l’altro.
Conoscere le emozioni, il nostro patrimonio generico arricchito e modellato a seconda dell’ambiente sociale circostante, è una consapevolezza fondamentale per crescere e migliorare. Attraverso un lavoro di psico-educazione è possibile aiutare le persone a saper gestire la propria aggressività prima ancora che quella degli altri, insegnare a dosare difesa ed attacco, al fine di evitare di esserne travolti. Bisogna, innanzi tutto, destrutturare quegli stereotipi sociali che imprimono degli atteggiamenti sbagliati quali: per affermare te stesso devi sempre attaccare e combattere, altrimenti sei annullato, oppure: per essere un bravo bambino devi sempre inibire la tua rabbia, altrimenti non sarai amato.
L’educazione all’espressione delle proprie emozioni se ben condotta dalle figure di riferimento nel corso dell’infanzia nei primi anni dei percorsi scolastici consente una capacità di gestione equilibrata dell’energia aggressiva. Si trasforma in un’energia in grado di costruire. Il modelling assertivo ci è di aiuto, una psicoterapia può farci comprendere le emozioni di base, conoscerle e renderle parte integrante di noi stessi, conoscere se stessi è il primo passo per vivere nel contesto sociale di riferimento; altro strumento utile è la terapia di gruppo, permette ai pazienti l’iterazione in un ambiente protetto dove sperimentare ed apprendere l’espressione delle emozioni in modo costruttivo. Ciò permette a ciascuno di trovare il proprio equilibrio ed intraprendere una sana vita di relazione.
27 06 2018 / Posted by“Buongiorno, la contatto perché vorrei mettere sotto controllo il telefono di mio marito……”
“Salve, vorrei capire come posso fare a leggere le chat di whatsapp della mia compagna…..”
“Ho necessità di accedere al computer del mio socio…..”
Capita piuttosto spesso di ricevere telefonate da parte di potenziali clienti che iniziano la conversazione con frasi di questo tipo. Tuttavia la risposta che possiamo dare è sempre la stessa: non è possibile, mi dispiace.
E’ pensiero comune infatti che sia una prassi piuttosto semplice e priva di conseguenze, quella di effettuare intercettazioni telefoniche oppure ricerche approfondite su dispositivi portatili e informatici appartenenti alle persone che si vogliono controllare. Questo, insieme a quella fetta di richiedenti che pur sapendo che la legge non lo consente, si dimostrano incuranti del problema , fa si che diventi difficoltoso instradare il cliente a valutare metodi alternativi e soprattutto leciti per poter acquisire le informazioni di cui necessita.
Ad amplificare poi l’idea che sia “innocuo” inserirsi all’insaputa del proprietario, in terminali appartenenti a terzi (anche se con fini legalmente validi), è la diffusione a mezzo rete, di software che permettono di compiere vere e proprie operazioni di hackeraggio illecito.
Bisogna quindi riuscire innanzitutto a fare chiarezza sul fatto che nei siti che pubblicizzano questi programmi non è ben specificato che è totalmente illegale installare tali software e che il fatto che ci si rivolga ad un agenzia di investigazioni non legittimi l’utilizzo di tali mezzi o comunque sollevi dalle gravi conseguenze penali a cui si va incontro. L' investigatore privato non può diventare colui che attraverso le proprie competenze riesce a trovare la via più rapida aggirando anche la legge.
Con pochi click in rete è possibile trovare varie tipologie di questi programmi spia. Ecco quali sono le caratteristiche principali:
Al primo posto si trova il monitoraggio delle chiamate in ingresso ed uscita (in alcuni casi è consentito anche l’ascolto), poi la possibilità di leggere gli sms inviati e ricevuti e la localizzazione GPS del dispositivo. Alcuni software più evoluti permettono anche di leggere il contenuto delle email, accedere ai vari servizi di messaggistica quali WhatsApp, visionare la rubrica e l’agenda ed addirittura il controllo dei dati di navigazione internet e delle foto scattate. In alcuni casi il sistema permette addirittura di ascoltare o vedere ciò che avviene intorno al dispositivo mediante l’attivazione da remoto di microfono e fotocamera.
Esaminando questo tipo di prodotti è innegabile che possano suscitare un forte potere attrattivo, bisogna però tenere ben a mente ciò che potrebbe comportare in seguito non solo l’utilizzo delle informazioni trovate, ma anche l’aver semplicemente approntato un tale sistema.
Vediamo in modo specifico cosa dice la legge in merito:
Partiamo dal presupposto che comporta reato anche la sola “installazione di apparati, strumenti, parti di apparati o di strumenti al fine di intercettare od impedire comunicazioni o conversazioni telegrafiche o telefoniche tra altre persone” Art. 617 bis del Codice Penale.
L’art. 615 Ter Codice Penale punisce chi accede abusivamente ad un sistema informatico protetto da misure di sicurezza, fattispecie applicabile ormai a tutti i nuovi smartphone che di fatto sono dei micro computer che contengono una miriade di dati.
L’art. 616 Codice Penale punisce chi prende cognizione del contenuto di una corrispondenza chiusa a lui non diretta, oppure la distrugge o la sopprime. Ovviamente a questa fattispecie sono assimilate anche la email, i messaggi SMS e tutti i sistemi i messaggistica istantanea.
In caso di ascolto ambientale o riprese fotografiche effettuate mediante l’attivazione da remoto di microfono e fotocamera sul dispositivo spiato, si configura anche il reato di interferenza illecita nella vita privata punito dall’art. 615 bis Codice Penale
Fatto luce su quanto la legge dice, va poi tenuto presente che questo tipo di applicazioni si nascondono molto bene all’interno del sistema operativo, ma non sono del tutto invisibili e non solo una persona esperta può riuscire a trovarne traccia nei vari sotto-menù, ma vi è anche la certezza che un’attività di bonifica telefonica svolta con sistemi professionali è perfettamente in grado di evidenziare queste attività sospette portando alla luce il reato.
In conclusione, considerando che le informazioni acquisite con tali metodi non potranno in alcun modo essere utilizzate in giudizio e alla luce dei rischi che comporta metterli in pratica, sconsiglio vivamente di intraprendere questa strada.
Pertanto il mio consiglio è quello di rivolgersi sempre ad un investigatore privato serio, preparato e soprattutto che sappia mettere in pratica attività lecite che porteranno risultati altrettanto leciti e pienamente utilizzabili in giudizio, oltre a non essere lesivi per la persona che li produce.
14 05 2018 / Posted byIl post di pochi giorni addietro (clicca qui per leggere il post) faceva riferimento all'imminente lancio da parte di Facebook della nuova sezione dedicata agli incontri on line.
Una ricerca britannica afferma che il 30% dei tradimenti nasce dai social ed in Italia si stima che i dati siano allineati con quelli del Regno Unito.
Negli ultimi anni la giurisprudenza ha stabilito che il tradimento virtuale, se dimostrato con certezza, può portare al deterioramento del rapporto coniugale alla stessa maniera di un’eventuale relazione avvenuta nel mondo reale.
La Cassazione ha confermato un assegno di mantenimento alla moglie che ha sorpreso il marito intento a cercare avventure extra-coniugali. Tale circostanza è stata ritenuta idonea a compromettere la fiducia tra i coniugi e far insorgere la crisi coniugale (leggi la notizia)
Dopo quanto sopra è importante ricordare che spiare i dispositivi elettronici del partner è una pratica che contrasta con il diritto alla privacy ed altri articoli del codice penale. Inoltre le prove raccolte con l’inganno o mediante un’attività di intrusione nei dispositivi elettronici non possono essere utilizzate in giudizio.
07 05 2018 / Posted byNel mondo si stima siano approssimativamente un milione e mezzo a settimana gli incontri di coppia che nascono dai social. Le app piu in voga sono Badoo, Lovoo e Tinder ed il fatturato degli appuntamenti online negli ultimi anni ammonta a qualche miliardo di Dollari, e continua a crescere. In linea con questo trend di crescita pochi giorni fa il colosso Facebook ha annunciato il lancio di un servizio dedicato agli incontri. Come già avvenuto il passato quando il social network californiano intraprendere una strada, è in grado di mettere in seria difficoltà tutti i concorrenti…. Ovviamente il fine ultimo (come quello di tutte le altre applicazioni di dating on line) è quello di favorire le relazioni stabili, staremo a vedere.
Rivolgersi ad un investigatore privato può essere costoso, tuttavia chi s’interroga sulla necessità di intraprendere un’indagine, deve tenere in considerazione le molte variabili che l’investigatore ed i suoi collaboratori dovranno affrontare per ottenere i risultati richiesti. Le lunghe ore di appostamento, l’impiego di mezzi differenziati su strada (auto e moto) e di tutte le altre attrezzature che vengono impiegate per affrontare al meglio le necessità e l’imprevedibilità di ogni indagine, insieme alle conoscenze ed alle capacità che gli investigatori privati devono saper mettere in campo, sono tutti elementi essenziali che contribuiscono a rendere unica, specifica e completa questa professione che richiede oltretutto una formazione universitaria specifica in costante aggiornamento. In casi particolari si potranno effettuare dei preventivi a forfait per l’esecuzione di più giornate, al fine di favorire il cliente cercando di mantenere un equo compromesso tra l’impegno dell’agenzia ed il relativo corrispettivo, ma di norma il compenso deriva dal conteggio delle ore di servizio svolte. Il costo orario per un singolo investigatore da parte dell’agenzia investigativa Emissarius di Roma è di € 72,00 IVA compresa per un minimo di quattro ore consecutive. Pertanto il corrispettivo minimo giornaliero è di circa 280,00 Euro.Quanto costa rivolgersi ad un investigatore privato?
L’attività di investigazione viene tariffata ad ore ed il costo è influenzato da diversi fattori:
Al fine di rendere più facilmente quantificabile il costo finale di un’investigazione privata, di seguito verranno indicati i costi medi di alcuni dei servizi maggiormente richiesti dai privati:
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Non bisognerebbe mai dare per scontato nulla, tantomento la persona con cui condividiamo la nostra vita e la nostra casa perché, si dice, può capitare a chiunque, anche nelle coppie più rodate, di ritrovarsi a convivere con il sospetto, con il dubbio .
Allora è sempre bene tenere gli occhi aperti, pronti a cogliere ogni eventuale indizio che possa far presagire ad un tradimento.
Di seguito proviamo a riportare alcuni consigli da poter applicare sia al maschile che al femminile, tenendo tuttavia bene a mente che spesso parlando al “femminile” le situazioni posso risultare differenti, proprio perché le mogli sono sia più raffinate nell’inventare scuse riuscendo meglio a nascondere gli indizi di una relazione extraconiugale, sia risultando essere più brave a coglierne i segnali laddove siano vittime di tradimento.
Proviamo ad analizzare alcuni punti essenziali che grazie all’esperienza vissuta durante i tanti colloqui avuti negli anni con i clienti, ho individuato come elementi costanti che nella maggior parte dei casi hanno portato alla scoperta di una relazione extra-coniugale.
Il primo campanello d’allarme in assoluto al giorno d’oggi è il cellulare. Ormai lo smartphone è diventato l’accentratore di tutte le comunicazioni personali e lavorative. Tra le applicazioni per chattare (solo questo tipo di messaggistica meriterebbe un’ampia dissertazione vista la quantità di servizi disponibili oltre al famoso Whatsapp) ed i vari social network, la funzione telefonica ed i messaggi SMS vecchia scuola sono passati in secondo piano. Pertanto è il rapporto con l’oggetto “telefono” che rappresenta un segnale importante: se improvvisamente il telefono del/della vostro/a partner che da sempre veniva lasciato incustodito, liberamente appoggiato su un tavolo ad esempio, con lo schermo rivolto all’insù e senza alcun tipo di protezione, inizia ad essere sempre tenuto nascosto in tasca/borsa, silenziato e sopratutto protetto da password, impronte digitali o scansioni facciali ed inizia a seguire costantemente lei/lui in ogni spostamento anche all’interno delle mura domeniche, tale situazione dovrebbe iniziare a generare qualche domanda.
Altro segnale essenziale, quello che fino a qualche anno fa era il primo e più importate, è il cambiamento delle abitudini.
Chi tradisce ha necessità di incontrare l’altra persona. Perciò orari lavorativi che si allungano, continui contrattempi che fanno tardare il rientro a casa o insolite cene di lavoro o con vecchi amici sono elementi da tenere sotto controllo.
I cambiamenti anche legati all’aspetto fisico, alla cura della persona, sono un altro indizio importate da tenere in considerazione. In questa categoria rientrano dimagrimento ed acquisto di abiti nuovi, specie se di stile differente rispetto a quelli che sono abituali per la persona da osservare.
Abbiamo capito che tutto cambia quando si ha qualcosa da nascondere e così si potrebbero notare anche cambiamenti oltre che nello stile di vita e nel look anche nel modo di stare in casa. Assenza non solo fisica, ma anche mentale, distanza, mancanza di partecipazione alla vita familiare oppure al contrario premure eccessive o irascibilità oppure ancora il mettersi continuamente “sulla difensiva”, cercare pretesti per liti, sono tutti atteggiamenti che possono far pensare ad un sentimento di agitazione ed ansia tipica di chi ha la coscienza sporca.
Risulta tuttavia importante in caso di qualsiasi dubbio, non farsi prendere dalla fretta, ma conservare un atteggiamento calmo. La cosa più sbagliata, anche se potrebbe sembrare la più naturale, è quella di provare a seguire da soli il/la coniuge. Non essendo del mestiere si rischia di farsi vedere e oltre alla difficoltà in cui ci si verrebbe a trovare, si rischia anche di creare problemi in caso di un’eventuale futura attività da parte di un investigatore privato autorizzato.
Perciò annotare le stranezze, capire se ricorrono in determinati giorni, tenere sott’occhio i particolari come ad esempio mancate risposte al telefono in caso di chiamate da parte di un numero particolare o frequenti collegamenti a whatsapp, vuol dire percorrere la strada giusta per mettere a fuoco elementi che potrebbero essere essenziali per lo svolgimento di un’attività investigativa professionale. Qualora infatti si valutasse di rivolgersi ad un’agenzia di investigazioni private per sottoporre la questione ad un esperto, per tutelare un proprio diritto, sarà importantissimo fornire tutti i dettagli per individuare insieme al professionista le eventuali strategie da mettere in campo.
Emissarius investigazioni - investigatore privato Roma20 01 2018 / Posted byConvegno sullo Stalking a Viterbo Oorganizzato dall'associazione "GS FLAMES GOLD" in cui è intervenuta anche la CON.IPI (Confederazione Nazionale degli Investigatori Privati Italiani).Il 17 giugno a Viterbo, presso il Palazzo dei Priori, si è tenuto un convegno sullo Stalking.
All'incontro, ben organizzato da Carmelo Mandatari, sono intervenuti professionisti e pubblici funzionari nonchè una giornalista vittima dell'odioso reato. Tutti gli oratori hanno chiaramente illustrato i vari aspetti del reato e notevole è stato l'interesse degli invitati. La CON.IPI rappresentata dal Presidente Nazionale Leonardo Lagravinese ha innanzitutto evidenziato la necessità di effettuare, nel caso, investigazioni affidandosi a colleghi legalmente autorizzati e non ad abusivi od asseriti praticoni del settore. In proposito il Presidente Lagravinese ha sottolineato che la CON.IPI ha organizzato corsi intensivi per gli iscritti finalizzati a dare loro una professionalità specifica anche in questo particolare settore di indagini.
Sull'argomento è intervenuto anche il Ten.Col. CC. (a.r.) Nazzareno DI VITTORIO, Responsabile dell'Ufficio Studi e Legislazione e Formazione della CON.IPI, che, oltre ad illustrare la possibilità di svolgere indagini acquisendo la copia Forense di materiale informatico, ha brevemente esposto l'iniziativa, presa nell'ambito della CON.IPI, denominata EVA - Equipe Valutazione Atti persecutori, la quale contempla un primo intervento, a titolo gratuito, atto ad aiutare le vittime di Stalking.
la sezione lavoro della Cassazione ha confermato la decisione della Corte d'Appello dell'Aquila (Corte di cassazione - Sentenza 11 gennaio 2018 n. 509) per un dipendente di una ditta di trasporti. Il datore di lavoro si era rivolto ad un investigatore privato per accertare gli abusi.
Il lavoratore che beneficia del congedo parentale può astenersi dal lavoro fino al compimento dell'ottavo anno del figlio, percependo al massimo un terzo della retribuzione. Tale permesso è volto a curare gli interessi del tutelato, ovvero del bambino, pertanto colui che utilizza tale beneficio in maniera impropria (svolgendo ad esempio un secondo lavoro) attua un comportamento lesivo alla buona fede del lavoratore, creando un danno al datore di lavoro ed allo Stato che eroga la prestazione assistenziale.
Fonte: ANSA - clicca per leggere l'articolo
Utilizzare illegittimamente i permessi lavorativi per l’assistenza ad un famigliare invalido, previsti dalla legge 104 del 1992 può far scattare il licenziamento del dipendete oltre al reato di truffa ai danni dello Stato. Anche se è stato annullato l’obbligo di fornire assistenza in maniera continuativa ed esclusiva al parente portatore di handicap, non è possibile utilizzare tali permessi per tutta la giornata per scopi personali. Rimane pertanto necessario dedicare una parte della giornata ad accudire l’invalido.
La sentenza di Cassazione 54712/16 del 23.12.16 stabilisce che durante i giorni di permesso è possibile svolgere attività personali e ricreative ma a condizione che non sia esclusivamente lo scopo del permesso richiesto. Precedentemente la normativa prevedeva che tali permessi fossero dedicati all’assistenza continuativa dell’invalido. Il nuovo orientamento invece prevede che non è più necessario trascorrere l’intera giornata al servizio del famigliare, ma al tempo stesso non è previsto che il dipendete utilizzi il permesso per starsene a casa tutto il giorno o per fare una gita fuori città. Tali comportamenti oltre a rientrare nella fattispecie definibili come “infedeli” nei confronti del datore di lavoro che possono portare se reiterati al licenziamento, rientrano anche nella truffa ai danni dello Stato e più precisamente all’INPS. Infatti parte della retribuzione del lavoratore durante i gironi del permesso in oggetto, viene pagata dall’istituto di Previdenza. Tale reato pertanto sarà perseguibile d’ufficio una volta scoperto e segnalato. L'investigatore privato può venire incontro a tutte le aziende che per vari motivi sospettano che un dipendete utilizzi indebitamente tali permessi. Infatti avvantaggiarsi illegittimamente di tali giorni retribuiti oltre ad arrecare un danno economico all’ente di Previdenza Sociale arrecano un danno all’azienda stessa dal punto di vista economico dovendo in primo luogo sostenere parte della retribuzione del dipendente infedele oltre a sobbarcarsi l’onere di eventuali sostituzioni per sopperire alla forza lavoro che è venuta momentaneamente a mancare.18 10 2017 / Posted by